giovedì 2 novembre 2017

BABY DON'T CRY di Paola Garbarino


TITOLO: Baby don't cry
AUTORE: Paola Garbarino
EDITORE: Self publishing
GENERE: Contemporary romance


Milo e Petra si conoscono dalle elementari e adesso stanno per laurearsi. Da anni sono amici con benefici, trascorrono momenti infuocati nel privato ma quasi si ignorano appena messo piede fuori dal letto. Come sono arrivati a questo punto?
Si può crescere con l’idea del principe azzurro e del lieto fine e non soccombere alla realtà delle relazioni moderne?
La storia di un piccolo grande amore, una di quelle come ce ne sono tante: il primo batticuore della giovinezza, quell’esperienza straordinariamente intensa, meravigliosa e difficile, che può essere l’adolescenza; quell’amore che si sente potente e fragile allo stesso tempo, che si crede immortale e invincibile. La storia che sarà la base di tutte le nostre relazioni future: coi suoi picchi, i suoi sbagli, le sue emozioni estreme, le piccole ossessioni, la complicità degli amici, la passione che sboccia.
E poi la presa di coscienza, la perdita dell’innocenza, del crescere, del diventare grandi.
È vero, le fiabe forse sono morte ma si può ancora sperare nel vissero felici e contenti.
Oggi sono qui a parlarvi di un romanzo che mi ha letteralmente rapito il cuore, un'intensa ed emozionante storia d’amore che vi lascerà con il fiato sospeso fino all’ultima parola. La trama non è tra le più originali, ma nella sua semplicità è così emozionante e veritiera che ti fa innamorare fin da subito di questi due ragazzi e del loro percorso. L’amore che vivono, tra alti e bassi, così impetuoso, irrazionale, carnale e passionale vi ricorderà gli amori acerbi dell’adolescenza.

 Milo e Petronilla si conoscono tra i banchi di scuola. Lei è una bambina timida, insicura e molto emotiva e fin da subito nota quel bellissimo bambino che riesce immediatamente a catturare la sua attenzione. Milo è il suo opposto: estroverso e sempre con la battuta pronta. Il loro rapporto è il tipico di due bambini che si piacciono ma che in realtà fanno di tutto per nasconderlo. Saranno proprio gli anni della scuola che contribuiranno a far crescere e maturare il loro rapporto. Durante questo periodo i due ragazzi cresceranno insieme, si ameranno andando alla scoperta di se stessi, del proprio sentimento e del proprio corpo, per entrambi sarà ”la prima volta di tutte le prime volte”. Proveranno sensazioni ed emozioni che solo il primo grande amore può dare, creando quel rapporto di simbiosi e di estrema fiducia reciproca che li legherà indissolubilmente.


“Con lui è così, un emozione senza fine. Lui è il mio ossigeno e so che sarà così per sempre. Capisco che sono cose estreme che tutti gli adolescenti pensano…ma io lo so, lo sento, con ogni fibra di me, con quella parte di me aerea, volatile, in contatto diretto col cielo: Milo è metà della mia anima.”

Ma l’adolescenza non è solamente spensieratezza, è anche immaturità e frivolezza, caratteristiche che ti portano a sbagliare continuamente, a commettere errori su errori, ma comunque necessari, poiché da essi si impara, si forgia il proprio carattere e soprattutto si cresce. Milo e Petronilla durante il loro rapporto ne commetteranno molti, magari non voluti, non intenzionali, ma comunque saranno errori che li porteranno su due strade diverse.

Ma se la vita avesse in serbo altri progetti per loro?
Petra e Milo si ritroveranno all’ università, non più come adolescenti impulsivi, ma come giovani adulti che hanno smesso di sognare. Petra non è più la ragazza di un tempo, quella che credeva alle favole e al lieto fine. Le sue esperienze l'hanno cambiata trasformandola in una donna audace e sicura di sè. Ma ogni volta che, inevitabilmente, i suoi occhi incontrano quelli di Milo, le sue difese crollano. Per lei sarà come essere catapultata indietro nel tempo, a quei bei momenti oramai trascorsi. Per Milo e Petra rimanere lontani sembra difficile, le loro strade si incroceranno ancora una volta, ma l’unica regola che entrambi non devono trasgredire è quella di non rivangare mai il loro passato.


“Perché tiri fuori queste cose?” stavo tremando dalla rabbia “Sono cose passate. Il passato è andato.”
“Il passato non se ne va mai, Petronilla, costruisce il nostro presente.”

Entrambi cercheranno di anestetizzare il dolore che quella ferita ancora aperta provoca, con storie frivole e di poco conto. Ma ben presto si ritroveranno ancora una volta, uno di fronte allaltro, bloccati tra un passato che tentano di seppellire, senza mai la volontà di estirparlo veramente, e un presente in cui il risentimento e il rancore sembrano gli unici sentimenti che li tengono ancora uniti.


“Nessuno era mai entrato anche nella mia anima. Nessuno era mai rimasto nei miei ricordi in modo indelebile. Di nessuno avevo mai avuto nostalgia, rimorso o rimpianto. A parte Milo.”

Come ho detto all’inizio, questa è una storia che mi ha toccato il cuore e che difficilmente dimenticherò. L’autrice riesce ad incantarti con dei personaggi ben delineati e caratterizzati, quasi a farli sembrare reali nella tua mente. Durante la stesura del romanzo i personaggi si evolvono crescono e maturano, e questo ti dà modo di affezionarti a loro, immedesimandoti completamente nella storia. L’originalità di questa trama è data dal fatto che il libro è alternato tra presente e passato, come se fossero due storie parallele, differenti nella forma, ma caratterizzate dagli stessi protagonisti. Nel passato abbiamo la favola, quell’amore puro e tanto agognato che ti fa ben sperare nel lieto fine, mentre nel presente veniamo catapultati in una storia più adulta e maggiormente tormentata, dove i protagonisti si amano e si odiano al tempo stesso. Tutto ciò ha reso il romanzo dinamico, incalzante e ha tenuto la mia soglia dell’attenzione sempre alta. Non riuscivo a staccarmi dalla lettura, ad ogni pagina accadeva sempre qualcosa di diverso ed emozionante, che se in un momento ti faceva ben sperare nel lieto fine, l’attimo dopo eri un’altra volta sull’orlo di un precipizio. Leggere questo libro è stato come farsi un giro sulle montagne russe, l’adrenalina ti prende e ti fa divorare le pagine. I sentimenti dei protagonisti sono descritti talmente bene e reali che ti entrano dentro prepotentemente, trasmettendoti la loro stessa passione, il loro amore, e la loro sofferenza. Il linguaggio fresco e frizzante dell’autrice si sposa bene con l’età giovane dei protagonisti e per questo riesci a immedesimarti ancora di più in loro. Non ho molto apprezzato l’inserimento di alcuni termini prettamente dialettali, i quali, non conoscendone il significato, mi hanno distratto momentaneamente dalla lettura impegnando la mia mente a capirne il senso. Ho scoperto solo alla fine del romanzo la volontà dell’autrice di spiegarne, giustamente, il significato. Avrei preferito che quest’ultimo fosse stato inserito alla fine di ogni capitolo. Questo mio disappunto è solo un minuscolo dettaglio se paragonato all’intensità e bellezza di questo romanzo. Credo che quando una storia e i suoi protagonisti tendano a rimanere vivi e nitidi nella tua mente anche giorni dopo aver finito il libro, l’autrice sia riuscita nel suo intento, cioè non solo quello di raccontarti una storia, ma anche di emozionarti e fartela vivere in prima persona.

Mi sono trovata spesso a sottolineare frasi e citazioni, tanto mi colpivano ed emozionavano. Ce ne sono tantissime, ma ce n'è una in particolare che ho adorato e che mi ha fatto sorridere e al tempo stesso innamorare ancora di più di questi due ragazzi. A mio parere potrebbe sembrare una rivisitazione in chiave moderna della scena di Romeo e Giulietta la notte in cui lei si affaccia al balcone, ma di certo qui non troviamo la stessa galanteria e delicatezza, ;) ma un qualcosa di più vero e reale, che ti fa capire quanto le vite di questi due ragazzi, a distanza di anni, siano così lontane ma ancora profondamente legate.

“Scendi!”perentorio.
Ero al terzo piano ma nel silenzio della notte lo avrei sentito sussurrare. “Vaffanculo!”
“Cazzo Petra, scendi! Giuro che ti sfondo il portone.”
“Sfondalo, così il palazzo ti denuncia! E anche se arrivi sino al mio piano, c’è la blindata.”
“Merda, scendi! Mi fai diventare pazzo. Scendi!”
“Sei ubriaco?”
“Ho bevuto due birre.”
“E guidi la moto?”
“Ti frega qualcosa che non mi schianti?”
“Schiantati pure!”
“Non lo pensi, sei una fottuta bugiarda fifona!”
“Hai bevuto prima o dopo aver messo a nanna la tua ragazza stronza?”
“Vieni a dirmelo in faccia, fifa blu!”
“Vaffanculo!”
“Trova qualche insulto più fantasioso, quasi laureata in Lettere del cazzo!”
“Vuoi un sonetto di vaffanculo?”
“Sì e voglio che tu me lo venga a decantare in faccia!”
“Scendi! Ho bisogno di parlarti, subito.”
“Non mi frega niente dei tuoi bisogni, Romano, ci pensa la tua nuova troietta!”
“Isabella non è una troietta.”
“Ma io sì invece!”
“Non ho mai pensato a te così, non ti ho mai trattata così. Scendi, cazzo, parlami!”
“Puoi provare con l’assedio, magari mi sfianchi per fame in qualche mese.”
“Sei sempre stata la più stronza di tutte e anche la più vigliacca!”
“E tu sei sempre stato il bastardo più falso di tutti! Almeno Samuel non si nascondeva dietro a un faccino d’angelo e alle buone maniere!”
Vidi il suo sguardo diventare un lanciafiamme: si attaccò al portone e lo scosse. Qualcuno avrebbe chiamato la Polizia. -

Spero di avervi incuriosito almeno un po' con la mia recensione e di essere riuscita a tradurre le mie emozioni in parole. Buona lettura.

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