giovedì 9 novembre 2017

Cowboy di città di Andrew Grey





Brighton McKenzie ha ereditato l’ultimo appezzamento di terra adibito a fattoria alla periferia di Baltimora. Appartiene alla sua famiglia da quando il Maryland era una colonia, ed è rimasto inattivo per anni. Venderlo come area edificabile sarebbe facile, ma Brighton vuole onorare il desiderio di suo nonno e riprendere a farlo fruttare. Sfortunatamente, un incidente lo obbliga a usare un bastone per camminare e ha quindi bisogno di aiuto. Tanner Houghton ha lavorato in un ranch nel Montana fino a quando un ex vendicativo non lo ha fatto licenziare a causa della sua sessualità. Arriva nel Maryland invitato dal cugino ed è entusiasta di tornare a fare il lavoro che ama. 
Brighton è immediatamente attratto da Tanner che, alto e bello da togliere il fiato, rappresenta tutto ciò che lo affascina in un uomo. Non se la sente però di fare la prima mossa, innanzitutto perché è un suo dipendente, e poi perché non riesce a capire come un uomo così virile possa essere interessato a lui. Ma quello non è il più grave dei loro problemi. Devono affrontare le macchinazioni della zia di Brighton e dell’ex di Tanner, che all’improvviso lo rivuole con sé, e devono trovare il modo per rendere redditizia la fattoria prima che il patrimonio della famiglia di Brighton sia perduto per sempre.



Questo nuovo libro di Andrew Grey ha diversi punti in comune con altri del suo repertorio. Nella zia-arpia di Brighton, Vera, ho rivisto molto della zia Janelle di Geoff, trovando anche proprio una scena molto simile ad una riportata in “Amore significa… nessuna vergogna”. Nonostante ciò la storia è comunque diversa da tutte le altre e i personaggi di Brighton e Tanner sono ben delineati anche se, nonostante i pov alterni, il vero protagonista a cui viene lasciato maggiore spazio è Brighton.
Si tratta di un racconto piuttosto semplice dove due uomini provati dalla vita, chi per un verso chi per l’altro, si ritrovano a condividere il desiderio di rimettere in piedi una fattoria ormai quasi soffocata dall’urbanizzazione cittadina.
Brighton ha problemi motori dovuti ad un incidente stradale a causa del quale non ha solo perso quasi una gamba, ma anche il fidanzato che, evidentemente non lo amava abbastanza per stare insieme sia nella buona che nella cattiva sorte. A causa del suo handicap, Brighton crede che nessun uomo lo vorrà più e vede nella fattoria che gli ha lasciato in eredità il nonno un modo per cambiare qualcosa nella sua vita e fare qualcosa di costruttivo. Ovviamente ha bisogno d’aiuto per potersi occupare degli animali e delle altre incombenze che richiede una fattoria.
Tanner vede nell’offerta di lavoro di Brighton la risposta a tutte le sue preghiere. La sua balbuzie non l’ha mai aiutato, ma sa lavorare duro e vuole dimostrarsi all’altezza delle aspettative per potersi tenere il lavoro e ricominciare da capo la sua vita dopo aver lasciato il Montana.
Due uomini con difficoltà ad inserirsi in una società basata sull’apparenza che emargina coloro che per un qualsiasi motivo risultano “diversi” dal perfetto standard considerato accettabile. Brighton per la sua difficoltà a camminare e Tanner per la sua balbuzie che lo porta ad essere molto silenzioso.
Ho apprezzato anche Brianna, la grintosa sorella di Brighton, ferocemente protettiva nei suoi confronti che, nonostante ricopra un ruolo secondario, appare comunque un personaggio molto ben descritto e perfettamente caratterizzato.
In conclusione, però, la storia risulta, a tratti, non molto scorrevole ed emozionante come Andrew Grey ci aveva abituati nei suoi libri precedenti. Trovo che manchi quel mordente che contraddistingue i racconti di questo scrittore anche se resta comunque una lettura piacevole nonostante tutto.


“Ti meriti tutta la felicità di questo mondo. Per cui smettila di pensare di valere di meno perché non cammini bene. Mi fa solo incazzare.”“Ma, Bree, è quello che vede la gente.”“E allora? È un problema loro. E tanto perché tu lo sappia, se Tanner non è il ragazzo che fa per te, ve ne sarà un altro.”

“Non succede spesso che le persone accettino gli altri per quello che sono. Quindi se tu puoi accettare me, perché credi che io non possa fare lo stesso con te?”“La gente mi dà dello stupido tutto il tempo. Fin da quando ero bambino. Nessuno vuole amare uno stupido o qualcuno che giudicano così.”“Non sei stupido, e non ti devi preoccupare di come dici le cose. Perché io sono interessato ad ascoltarti.”


ANDREW GREY è cresciuto nel Michigan con un padre che amava raccontare storie e una madre che adorava leggerle. Da allora ha vissuto in giro per il paese e viaggiato all’estero. Ha una laurea presa all’Università di Milwakee-Winsconsin e lavora nel reparto IT di una grossa azienda. Gli hobby di Andrew includono collezionismo di antiquariato, giardinaggio, e lasciare piatti sporchi ovunque tranne che nel lavandino (in particolar modo quando scrive). Si considera fortunato ad avere una famiglia comprensiva, amici fantastici e il partner più amorevole e di sostegno che si possa incontrare. Andrew attualmente vive nella bellissima città storica di Carlisle in Pennsylvania.


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