giovedì 2 febbraio 2017

SINNERS di Amélie


Il mio nome è Miriam, ho ventiquattro anni e mi sono innamorata di un uomo. I suoi capelli sono biondi come quelli di un cherubino, gli occhi neri come quelli di un demone e questo contrasto mi affascina e mi turba ogni volta che lo guardo. La sua anima è un complesso gioco di luci e ombre, al quale ho deciso di prendere parte. 
Ma ho un rivale in questo gioco: Dio.
Perché l’uomo che amo è un sacerdote.
È proibito, ma non posso fare a meno di volerlo.

Il mio nome è Raphael, ho trentasette anni e ho perso la testa per una ragazza. I suoi capelli sono oro colato, i suoi occhi due immensità color dell’oceano, un connubio che mi abbaglia ogni volta che la guardo. La sua anima è pura, ma ha un nocciolo di oscurità che la attrae verso di me. Adoro tutto di lei e la desidero come non ho mai desiderato niente e nessuno nella mia vita. 
Ma è sbagliato. 
Perché io sono un sacerdote e ho deciso di appartenere solo al mio Dio e alla mia chiesa. 
Miriam è il frutto proibito delle Sacre Scritture, eppure non posso fare a meno di volerla.

Abbiamo provato a soffocare ciò che sentiamo l’una per l’altro e non ci siamo riusciti. Noi siamo la benzina e il fuoco e ci è bastato sfiorarci per scatenare un incendio che alla fine ci ha consumato entrambi, rendendoci peccatori agli occhi di Dio. Dopo la morte ci attende l’Inferno, ma non ci arriveremo impreparati, perché ne stiamo avendo un assaggio adesso, nella vita terrena.
Questa è la nostra storia travagliata.
E di chi vuole distruggerci. 
Miriam, è la ragazza. Quella ragazza che tutti noi abbiamo incontrato almeno una volta nella vita. Un po' nerd e molto disciplinata. Affezionata all'unico genitore che le è rimasto vicino, cioè suo padre dopo che la madre l'ha abbandonata per stare con l'amante. Ma nonostante tutto, Miriam riesce a sorridere alla vita. In un' unica cosa non crede: Dio. Non partecipa da tempo alla messa ma per ammazzare il tempo si rende disponibile per un lavoro di volontariato nella Chiesa di Padre Raphael York. E permettetemi di esultare. Questo romanzo è ambientato nella mia bellissima Torino. E sapete tutti cosa si dice di Torino? La città maledetta è parte del triangolo magico e definita la città del Diavolo. E sarà stato il Diavolo a portare Miriam da Raphael? 

" Lui era come una fiamma viva con sembianze d'uomo e si stava avvicinando, lento ma deciso, affascinante e minaccioso insieme."

Raphael quando incontra Miriam diventa duro, cerca di allontanarla ma allo stesso tempo cerca di tenerla vicina. E' un prete ma pur sempre un uomo e si sa che la carne è debole, soprattutto se esiste un legame tra i due che ancora ignorano.

"Sei il Paradiso. Al centro esatto dell'Inferno".

Questa frase spiega esattamente come si sente Raphael. Combattuto tanto da volersi punire per combattere questa passione. Diciannove anni senza una donna e poi arriva Miriam a scombinare tutto il suo mondo. Mondo per altro duro visto il passato di Padre Raphael. Lui ama Dio e non lo lascerebbe mai. E questo lo sa anche Miriam, che nonostante tutto si lascia andare. E la loro storia iniziata come un voler nutrire i corpi, si trasformerà nella loro rovina. O salvezza. Ma questo dovrete scoprirlo voi.



"Era un quadro, raffigurante un soggetto molto particolare: un angelo con le ali spezzate, in ginocchio in mezzo ad alcune rocce e grondante di pioggia, realizzato con un'accuratezza sbalorditiva, tanto da sembrare più una foto che un dipinto. Ciò che mi colpiva di più,però, era il dolore dell'angelo, che mi arrivava con tanta chiarezza da sentirlo anche un po' mio."

Scritto a pov alterni, l'autrice è davvero riuscita a raccontare la storia anche attraverso passi della Bibbia che sembravano scritti appositamente per questa coppia. Ne sono rimasta piacevolmente colpita. Miriam riscopre la passione per Cristo, ma capirà anche la ragione per cui si era allontanata dalla Chiesa. Un colpo di scena alla fine del romanzo rimette tutto in gioco lasciando il lettore con una frase in testa...E ORA???

Ameliè si è confermata per l'ennesima volta una delle migliori autrici italiane self. Riesce sempre a dare la giusta prospettiva alla trama e agli intrecci. La sequenza temporale è sempre molto chiara e come tutte le volte riesce a dare il giusto Happy ending a tutte le sue storie...o forse questo romanzo sarà l'eccezione che non conferma la regola? 

Non vi resta che leggere per scoprire cosa succederà a Miriam e Padre Raphael. 

P.s. La Chiesa citata nel romanzo esiste veramente a Torino. Prima o poi andrò ad accertarmi dell'esistenza di Raphael...mi sacrificherò per tutte voi lettrici :)



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