martedì 28 febbraio 2017

FRACTURE di Barbara Bolzan


All’inizio di tutto, c’è un uomo. C’è sempre un uomo: Nemi. 
Lui che è il capo di un villaggio in lotta contro l’impero, lui che la salva mentre è ferita sulla riva di un fiume. Rya si risveglia a Mejixana e impara a vivere una nuova realtà, così diversa da quella a cui è abituata. La gente sembra accoglierla con benevolenza, mentre lei nasconde un segreto che potrebbe mettere tutti in grave pericolo, compreso il ribelle che la tratta in maniera sprezzante e non si fida della nuova arrivata. Tra loro c’è una lotta in corso di soli sguardi e niente è davvero come sembra: la frattura tra presente e passato rischia di confondere i sentimenti della giovane. 
La storia di una ragazza che combatte per diventare donna e conquistare il diritto di poter amare in un romanzo che vi terrà incollati alle pagine per il susseguirsi dei colpi di scena con cui l’autrice riesce a pennellare il carattere dei suoi personaggi. Benvenuti nel mondo di Temarin, benvenuti nel cuore di Rya.
Quando una giovane ragazza viene trovata sulla riva di un fiume, in evidente stato di shock e ferita, l’unica cosa che l’istinto suggerisce di fare è cercare di prestarle soccorso. La ragazzina non parla e non oppone alcuna resistenza; viene condotta all’interno del villaggio di Mejixana al cospetto del capo dei Ribelli, Nemi, un uomo rude che ha da sempre una disputa con l’impero. Le vengono date le prime cure e su di lei, all’inizio, si riesce a scoprire soltanto il nome: Rya. Ciò che il popolo ignora è quale sia realmente la sua identità e quali ripercussioni potranno esserci dall’averle concesso ospitalità e benevolenza. 

"Io, fuggiasca divorata dalla paura e dal senso di colpa, non dovevo fare altro che portare il medico dalla mia parte. Era una fortuna che avessi avuto tanto tempo a mia disposizione, chiusa nella volontaria solitudine di quella stanza: avevo potuto imbastire mentalmente una storia."

Sarà proprio la ragazza a svelare la sua identità a Nemi e a scendere a patti con lui, affinché possa ricongiungersi con i suoi cari a Temarin. Ma il viaggio di ritorno si prospetta pieno di insidie e lo spauracchio di Niken, un criminale e acerrimo nemico di Nemi, incombe sul loro cammino. 
Mi fermo qui con gli accenni riguardanti la sinossi, ho il timore di rivelarvi fin troppo. 
Il libro è ricco e variegato poiché, oltre alla trama principale, assistiamo alla costruzione di sottotrame che trascinano il lettore in questa meravigliosa ed irreale ambientazione, che a differenza dei distopici futuristici a cui sono abituata, ha delle rimembranze pressoché medievali data la presenza di re, regine e briganti.

Passando ad un’analisi più approfondita del testo mi è stato chiaro fin da subito che quella che avevo davanti non si prospettava un'opera facile, appunto a causa di questa costruzione così articolata si potrebbe, inizialmente, confondere chi intraprende la lettura ma superato il disorientamento di partenza, vi garantisco che appena sarete entrati nell’ottica di Rya non riuscirete più a staccarvi. Apprendere la storia dal punto di vista della protagonista attraverso l’utilizzo di una tecnica insolita ed innovativa, ovvero l’alternarsi tra presente narrativo e futuro, facilita il mantenere viva l’attenzione e, come se non bastasse, ci pensa un susseguirsi frenetico di colpi di scena ad incrementare la cadenza di lettura; spesso ci troviamo davanti a parti un po’ crude e di dubbia moralità, ritratto autentico di questa spietata realtà e, sotto alcuni aspetti, specchio della nostra. Data la vastità di contenuti, Barbara Bolzan ha potuto districarsi su diverse tematiche; si spazia dall’importanza del legame familiare, in particolare quello fra sorelle\fratelli, al senso di responsabilità e correttezza, all’integrità morale dei vari personaggi. 
 Rya era rosso, contornato di nero. Alsisia era giallo. Strevj era marrone chiaro. La felicità era azzurra, sottile e morbida come un velo. L’amore era bianco e sapeva di bucato.

La scrittrice ha saputo conferire alla sua protagonista il ruolo principale che realmente le spetta, non la fa apparire soltanto come un’ingenua ed innocente donzella in pericolo che ha bisogno di essere salvata. Questo personaggio sembra l'incarnazione vivente di un passo tratto da Macbeth di William Shakespeare che dice così: "Prendi l'aspetto del fiore innocente, ma sii il serpente sotto di esso!"
Pagina dopo pagina, infatti, assistiamo all’evoluzione di Rya: è una combattente, una donna dallo spirito battagliero che pur di sopravvivere ha dovuto imparare a perfezionarsi nella sottile arte dell’inganno.
Nemi, invece, il co-protagonista maschile, si presenta fin da subito come un uomo dall’atteggiamento burbero e dall’aria severa ed intransigente, ma pronto a qualunque sacrificio purché sia vantaggio della sua gente. 

Per un attimo credetti di averlo in pugno, perché vidi la sua incertezza. Pensava alla sua gente, alla vita che avevano condotto insieme. Ricordi ai quali io non appartenevo e dei quali non sapevo nulla se non quello che avevo visto: il loro amore, la loro cieca fiducia in Nemi.
Ma scosse la testa, allontanando l’idea. «Come vi ripeto, è proprio per aiutarli che devo rimanere qui e aspettare. Farei di tutto per loro. Per assicurare la loro sopravvivenza.»

Il genere a cui appartiene “Fracture” è sicuramente una distopia, ma vi sono altri elementi che vanno ad impreziosire questo romanzo. La prosa è scorrevole, la psicologia dei personaggi è ben delineata ed approfondita, le descrizioni risultano accurate, ma senza essere ampollose. La componente romance è presente, ma non preponderante; Nemi saprà tirar fuori il meglio da Rya che, superati i pregiudizi imposti dalla società in cui vivono, riuscirà a vedere il mondo che la circonda da una nuova prospettiva… Non convincetevi, però, che questa sia la classica storia d’amore in cui i due entrano praticamente in simbiosi, seppur il gioco di sguardi si fa sempre più insistente, entrambi i protagonisti hanno ben altre priorità e il destino li spingerà a percorrere due strade differenti, altro aspetto che ho apprezzato e che rende la vicenda ancor più veritiera. 
Questo, tuttavia, non è che il primo capitolo di una serie che si prospetta via via sempre più coinvolgente, spero di leggere al più presto il secondo volume. 
La mia curiosità sta arrivando alle stelle.


Barbara Bolzan nasce in provincia di Milano. Tiene corsi di scrittura creativa nei licei e collabora come editor e illustratrice con diverse realtà editoriali.


4 commenti:

  1. Wow! Una bellissima recensione. :) Molto attenta. La lettura che ne ha dato Elisa è proprio lo specchio del romanzo di Barbara. Rya, Nemi, e gli altri personaggio, costruiscono una realtà molto più complessa di ciò che si pensa. Sono davvero davvero estasiata. Vi ringrazio.

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    1. Sono davvero felice che la mia recensione sia stata gradita, quando un libro mi piace è difficile trattenermi dallo svelare troppo e quindi cerco di mantenermi più sul "vago".

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  2. Grazie di cuore per questa meravigliosa recensione (e per il paragone tra Rya e Lady Macbeth!). Sono felicissima che Fracture sia riuscito a incuriosirti.
    Ti aspetto, a maggio, nel regno di Idrethia!
    Grazie di cuore!!

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