venerdì 3 febbraio 2017

CARVE THE MARK - I PREDESTINATI di Veronica Roth




In una galassia percorsa da una forza vitale chiamata corrente, ogni uomo possiede un dono, un potere unico e particolare, in grado di influenzarne il futuro. CYRA è la sorella del brutale tiranno che regna sul popolo shotet. Il suo dono, che le conferisce potere provocandole allo stesso tempo dolore, viene utilizzato dal fratello per torturare i nemici. Ma Cyra non è soltanto un'arma nelle mani del tiranno. Lei è molto più di questo. Molto più di quanto lui possa immaginare. AKOS è il figlio di un contadino e di una sacerdotessa-oracolo del pacifico popolo di Thuvhe. Ha un animo generoso e nutre una lealtà assoluta nei confronti della famiglia. Da quando i soldati shotet hanno rapito lui e il fratello, l'unico suo pensiero è di liberarlo e portarlo in salvo, costi quel che costi. Nel momento in cui Akos, grazie al suo dono, entra nel mondo di Cyra, le differenze tra le diverse origini dei due ragazzi si mostrano in tutta la loro evidenza, costringendoli a una scelta drammatica e definitiva: aiutarsi a vicenda a sopravvivere o distruggersi l'un l'altro. Carve the Mark - I predestinati è un racconto sul potere, l'amicizia e l'amore in una galassia carica di doni inaspettati.
Buongiorno Cosmo Readers, oggi recensirò per voi un libro che aspettavo con ansia di leggere, visto che l'autrice, Veronica Roth, mi aveva già conquistato con la saga di Divergent, e non sapevo cosa aspettarmi da questa sua nuova opera. Questa volta non si tratta di un romanzo distopico, ma di un romanzo sci-fi, quindi ambientato non dopo una catastrofe post bellica in cui la sopravvivenza umana dipende dagli eroi di turno, che si ribellano al sistema corrotto, ma in un'ipotetica galassia in cui gli abitanti dei vari pianeti, hanno dei doni particolari. I due protagonisti principali, Cyra e Akos, due predestinati che si trovano, almeno inizialmente, nemici, a causa della guerra che da sempre coinvolge i loro popoli, gli Shotet e i Thuvhe, si conoscono quando Akos viene rapito, insieme al fratello, dai soldati Shotet. Scoprono quasi subito che il donocorrente di Akos ha il potere di bloccare quello di Cyra, che non solo infligge dolore, ma lo subisce lei stessa, attimo dopo attimo. Cyra viene usata dal fratello, il brutale tiranno che regna sugli Shotet, come arma per terrorizzare e torturare i nemici. Lei vive tutto questo con un misto di rassegnazione e sensi di colpa. Ma grazie ad Akos, si renderà conto di essere molto di più. Akos, figlio di un contadino e una sacerdotessa-oracolo dei pacifici Thuvhe, timido e silenzioso, dall'animo generoso e leale fino al midollo alla sua famiglia, si ritrova dopo il rapimento a scendere a patti con emozioni contrastanti. Ha dovuto compiere azioni estreme nel tentare di proteggere la sua famiglia, e la sua priorità sarà sempre e solo quella di salvare il fratello da un tremendo destino. Ma nonostante tutto si scopre forte, riesce a sopportare e superare le varie prove che quella nuova vita gli propone ogni giorno. I due ragazzi  dovranno scegliere cosa fare: distruggersi reciprocamente o aiutarsi a sopravvivere a quell'inferno in cui entrambi faticano a sopravvivere.

" "La corrente scorre attraverso tutti noi" spiegò il dottor Fadlan con gentilezza. "E, come metallo liquido versato in uno stampo, prende una forma diversa in ciascuno, palesandosi in modi differenti. I cambiamenti che si producono in una persona con l'età possono modificare questo stampo, e di conseguenza anche il dono può mutare. Però in genere la gente non cambia in modo così radicale." "
Solo leggendo questa storia scoprirete quale direzione prenderanno e che avventure li attendono.
Dopo questo accenno alla trama, voglio darvi le mie impressioni, a caldo.
Mi è piaciuto, nonostante, soprattutto all'inizio, abbia faticato un po' a memorizzare i nomi dei personaggi, delle varie fazioni, pianeti e quant'altro. La storia è comunque ben costruita, e dopo una prima parte che ho trovato più lenta e noiosa, proprio in virtù del fatto che era la parte che ci presentava questo nuovo mondo, la seconda parte invece mi ha catturato perché li si è cominciato a fare sul serio e la trama, già delineata precedentemente, ha avuto il suo pieno svolgimento.
Rimangono diverse domande alla fine del libro, che infatti avrà il suo seguito, e non vedo l'ora di togliermi le perplessità che questo primo capitolo mi ha lasciato. Ho ovviamente fatto le mie ipotesi, e solo il tempo saprà  darmi le risposte. 
Detto questo, passiamo all'analisi dei personaggi. Quello di Cyra mi è piaciuto molto. Una giovane donna forte e determinata, che nonostante tutto riesce a superare traumi e dolori immani e restare fedele a se stessa, seppur spesso a fatica. Cresciuta in una famiglia in cui il padre, che definirei senza mezzi termini psicopatico, e una madre che era al contrario molto amata, non ha avuto un'infanzia vera e propria, anche perché il suo dono si è sviluppato fin troppo presto, vietandole di fatto di vivere una vita normale. La vedremo crescere e prendere consapevolezza di sé, sempre più, nel confronto con Akos, e altre persone che incontreranno durante lo svolgersi degli eventi. 

"L'unico desiderio di mio padre era conquistare Thuvhe e Ryzek era destinato a fallire, a deludere mio padre per decreto del fato. Era pericoloso far arrabbiare mio padre per qualcosa che non potevi cambiare. Soffrii per Riz mentre ritornavo in camera mia, ripercorrendo a tentoni la galleria. Soffrii, perché ancora non sapevo."
" Allungò di nuovo la mano. Qualcosa dentro di me bruciava. Quando le sue dita toccarono la mia guancia, scure venature color inchiostro mi si propagarono sotto la pelle come insetti dalle mille zampe, come ragnatele d'ombra. Presero a muoversi, risalendo lungo le mie braccia, portando calore al mio viso. E dolore. [...] Le vene scure avevano portato dolore; l'oscurità era dolore e io ne ero composta. Il dolore ero io."
Akos mi è piaciuto altrettanto, è apparentemente l'opposto di Cyra, ma anche lui, coetaneo della ragazza, ha un percorso di crescita altrettanto forte e delineato. 

" "Lo riporterò a casa" promise Akos, spostandogli un po' la testa perchè lo guardasse. "Lo farò." Akos non era presente quando la vita abbandonò il corpo di suo padre. Era in mezzo all'erbapiuma, nelle mani dei suoi nemici."
" "Grazie" disse. " Mi dispiace di ... di tutto. Volevo solo portarlo via. Non riuscivo a pensare ad altro." [...] Una specie di sorda vibrazione risuonò nella sua voce  mentre sussurrava. "Era l'ultima cosa che mi era rimasta." "
I personaggi secondari, che poi così secondari non sono, sono altrettanto ben caratterizzati.
Per me è stato abbastanza chiaro che molte caratteristiche dei personaggi e la loro ulteriore delineazione saranno nel prossimo libro. Essendo questo il capitolo di apertura, necessitava di darci un quadro di insieme e una presentazione di questo mondo fantastico che lo ha reso, giustamente, più lento e di più difficile comprensione, perlomeno all'inizio. Nonostante ciò, è una storia che ha un bel potenziale, e che credo proprio non ci deluderà, alla fine di tutto. 
La mia valutazione è quindi positiva. La Roth, con lo stile che la contraddistingue, e con la capacità, che aveva già dimostrato in Divergent, di creare nuovi mondi, di farci entrare in risonanza con essi e farci immedesimare nei protagonisti e nel loro sentire, ha ricreato un mondo magico, in cui il potere, la lealtà, la vendetta, l'amicizia e l'amore, la fanno da padrone. 
Consiglio questo libro a chi ama le storie fantastiche, in cui non manca una morale di fondo. A chi crede che qualsiasi storia, dalla contemporanea, alla fantasy, alla dark, abbia qualcosa da trasmetterci e comunicarci. Se fate parte di queste categorie, sono certa che apprezzerete questo libro, così come è successo a me.


Veronica Roth è l'autrice bestseller di Divergent, Insurgent, Allegiant e Four. Vive con il marito a Chicago. Visitate il sito :  www.veronicarothbooks.com

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