sabato 9 aprile 2016

Segnalazione : CON O SENZA TE di Emiliana De Vico



EMILIANA DE VICO
"CON O SENZA TE"
SERIE ANIME IN GIOCO VOLUME DUE
USCITA 13 APRILE 2016



Lorenza Garbi ha imparato ad accettare la carrozzella di Davide Riva. È diventata una compagna premurosa, sempre attenta ai bisogni del suo uomo. Lo abbraccia inconsapevole di dove finisca il suo corpo e dove inizi la sedia a rotelle. Accarezza pelle e titanio senza accorgersene. La loro è una relazione costruita con difficoltà, rinunce e comprensione. Il loro futuro sembra delineato. Lei, assistente sociale, lui campione della squadra di basket su ruote. Eppure basta che Giorgia entri nelle loro vite e la stabilità che hanno conquistato cade a pezzi. E tra loro è tutto da ricostruire. 



ED ORA... UN BREVE ESTRATTO, OMAGGIO DELL'AUTRICE!


Easywheel. Ruotino per facilitare l’uso su terreni sconnessi, sterrati e pavé. Potrò andare dappertutto con Lorenza.

Ancora pochi minuti e potrò dire di avere perso clamorosamente. Non è la mia squadra ad avere subito un flop, ma io.
Sono sempre stato il “pivot” del gruppo: il centro. Quello più alto in carrozzella. In difesa proteggo il canestro. In attacco cerco di schiacciare per segnare punti. Oggi sono una totale merda.
Gioco a rimbalzo, brucio palle facili, ignoro i compagni ben piazzati.
Non dovrei dare molta importanza al fatto di non riuscire ad avere una completa erezione. Mi capita e anche spesso. Però stamattina ho trovato una chiazza sulle mutande. Mi sono pisciato addosso e non me ne sono reso conto. Ho sudato per tutto il giorno guardandomi i pantaloni per vedere eventuali nuove macchie.
«Porca miseria, Davide! Non giocare solo a rimbalzo, muoviti!» Francesco mi spinge con la sua carrozzella.
I castor si inceppano, così finisco con la faccia a terra e la sedia incollata al sedere. Mi spingo con le braccia e torno su. «Vaffanculo» gli ringhio, ma lui è lontano, sulla scia del numero sedici già sotto canestro. Il punto è del tutto meritato.
Il sudore mi ha inzuppato la canotta. È sudore che puzza di paura. Impatto contro le ruote del ventisei, non guardo facce, e me ne sbatto se non ha la palla, lo spingo con i castor e poi con le braccia. Lo ribalto quasi e senza motivo.
«Stronzo!» mi insulta.
Me lo merito. Non sono sportivo, non è concorrenza leale. È solo voglia di spaccare il mondo e tutte le ruote che vi camminano sopra.
Giovanni ha preso palla, mi guarda, potrebbe passarmela dato che sono libero, ha un guizzo e poi la lancia a Francesco, incastrato tra due difensori.
Anche i miei compagni di squadra non sanno chi sono. Non si fidano. Non sono lucido, solo incazzato. E confuso. Respiro il sudore acido mio e degli altri giocatori.

Il boato dei vincitori mi assorda. Do qualche saluto in giro. I miei giocatori mi snobbano.



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