mercoledì 27 aprile 2016

MITOCHONDRIAL di Deborah Fasola



Quando Ayla si risveglia nello scantinato sotto la città, teme di morire lì da sola e ricorda esattamente cosa sia successo poche ore prima a Dale City e in tutto il mondo: gli Insidianti, creature sanguinarie e dispensatrici di morte molto simili a Zombie, ma pensanti e coscienti, si aggirano per le strade dell’intero pianeta distruggendo e divorando gli esseri umani. Ayla non sa chi l’abbia rinchiusa e cosa ne sarà di lei che ha perso tutto in quell’orrore sceso sulla terra, ma quando conoscerà Chris Reed, agente di una corporazione segreta non bene definita, ogni cosa cambierà e la sua vita sarà in pericolo. 
Chi è Ayla per davvero e perché è così importante per coloro che la cercano? 
E tra insidie, amicizie sincere, scontri all’ultimo sangue e un'insolita storia d'amore, si dipanano le incredibili vicende di un gruppo di uomini che lottano per il destino del mondo. 
Ma mentre la morte cammina può nascere l'amore?
Dall'agonia, dalla distruzione e dalla morte, possono nascere cose incredibili come l'amore.

Inutile dirvi che per me Deborah Fasola è ormai una garanzia. La considero un'autrice poliedrica perché è in grado di creare storie, siano esse romance o paranormal/fantasy, che tengono incollati fino alla fine, pagina dopo pagina.
Mitochondrial è forse uno dei suoi primi lavori, e ha anche ammesso di non riconoscersi più in quel tipo di scrittura, ed è giusto che sia così perché bisogna sapersi evolvere, sperimentare e maturare nel corso della propria carriera artistica.
Ayla Wood vive insieme al suo più grande amico Cleod, con il quale è cresciuta, dopo che la madre è morta e del padre non ha alcuna traccia. Ma Dale City non è una cittadina tranquilla, in seguito all'avvistamento di una sottospecie di zombie, ma più forte, più veloce e addirittura più intelligente, chiamati Insedianti; per questo le regole sono molto ferree e con un coprifuoco da dover rispettare, ovvero chiudersi in casa, spegnere tutte le luci e fare il minor rumore possibile. Ma nonostante ciò i mostri arrivano anche alla loro casa, e Ayla e Cleod non possono che scappare, correre il più velocemente possibile per arrivare alla macchina e lasciarsi quell'Inferno alle spalle. Una promessa che i due amici si erano fatti era quella di non fermarsi per nessun motivo a soccorrere l'altro, e Ay non può rimproverare nulla all'amico quando lei viene atterrata e morsa da uno di loro... così si risveglia in uno scantinato, che va ad accentuare la sua claustrofobia e dopo lunghe ore chiusa sola, qualcuno finalmente si degna di andare da lei. Conosce così il sergente Christopher Reed e i suoi due agenti, Alec e John; viene anche a conoscenza di quanto successo da quando lei ha perso i sensi, diventando un elemento prezioso da portare con loro poiché sembra che il morso dell'Insediante non l'abbia né uccisa né trasformata, diventando la cura a quella disumanità.
Eppure in lei qualcosa è cambiato e si troverà a dover seguire i suoi tre “salvatori” in fuga o verso una possibile salvezza.

Ero convinta che ci fosse un tempo per ogni cosa, nella vita. Quello probabilmente era per me il tempo di andarmene, il tempo della resa.

Mitochondrial si è rivelato un paranormal dagli incredibili colpi di scena, dove tante vite si incroceranno e si intrecceranno, diventando elementi fondamentali l'uno per gli altri.
Nonostante la storia presenti dei refusi tipici del self publishing, che però non ne compromettono la fluidità, ha un'ottima struttura e il tutto viene raccontato dal POV di Ayla (cosa che continuo a preferire rispetto ai racconti in terza persona). Ho adorato come ogni personaggio, paesaggio e situazione fossero descritti alla perfezione, non tralasciando nulla, neanche i dettagli più insignificanti.
Ayla è un personaggio complicato da capire; ha un passato difficile e a volte avrete voglia di stringerla forte, ma la sua schiettezza e la sua lingua tagliente ve la faranno anche un po' detestare. C'erano parti del libro in cui le avrei messo volentieri le mani addosso. Ma alla fine, tutto quello che fa, lo fa perché sa di poter arrivare dove molti non riescono, mettendo in pericolo in primis se stessa pur di salvare coloro che ama. Il caro sergente Chris, non ne è rimasto indifferente, nonostante tra i due inizialmente si sia sviluppato un forte odio, riuscirà a tenerle testa cercando di anticipare le sue mosse.

Sapevo di essere un peperino, una difficile e sapevo anche che rischiavo, è vero, ma non mi sarei mai fatta mettere i piedi in testa da nessuno, nessuno avrebbe potuto mettermi a tacere.

Non meno importanti sono i personaggi secondari che diventano elementi fondamentali per la buona riuscita della storia.
Ammetto di aver iniziato questa lettura per curiosità, non sapevo bene cosa aspettarmi, ma la cover è veramente accattivante, considerando che si tratta del biglietto da visita di ogni autore.
L'uomo è la causa principale di tutto quello che succede intorno a noi, zombie nati forse da esperimenti mal riusciti, in grado di portare morte e distruzione, esseri quasi indistruttibili che solo una super-arma è in grado di contrastare; forza di volontà, amicizia e amore prevalgono e portano la luce laddove prima c'erano le tenebre.
Se vi aspettate il solito paranormal con zombie mangia cervello, persone che periscono e si trasformano in altri esseri mostruosi, beh, vi sbagliate... state pronti ad affrontare una vera e propria Apocalisse che cambierà la vita di ognuno di voi!!!


Deborah Fasola nasce a Vercelli nel 1978. È autrice ed editor freelance. Nel 2010 esordisce con un’opera fantasy e in seguito pubblica romanzi di questo genere. Nel 2015 la svolta: autopubblica il romanzo Tradiscimi se hai il coraggio e nella collana digital only Youfeel Rizzoli Un adorabile bugiardo e Tutto quello che volevo da te. Ama scrivere, leggere e tutto ciò che con l'arte si può creare.


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