mercoledì 30 marzo 2016

GLI OCCHI NERI DI SUSAN di Julia Heaberlin



Tessa Cartwright, sedici anni, viene ritrovata in un campo del Texas, sepolta da un mucchio di ossa, priva di memoria. La ragazza è incredibilmente sopravvissuta a uno spietato serial killer che ha ucciso tutte le altre sue giovani vittime per poi lasciarle in una fossa comune su cui pianta dei particolari fiori gialli. Grazie alla testimonianza di Tessa, però, il colpevole finisce nel braccio della morte. A quasi vent’anni di distanza da quella terrificante esperienza, Tessa è diventata un’artista e una mamma single. Una fredda mattina di febbraio nota nel suo giardino, proprio davanti alla finestra della sua camera da letto, un fiore giallo, che sembra piantato di recente. Sconvolta da ciò che quell’immagine evoca, Tessa si chiede come sia possibile che il suo torturatore, ancora in carcere in attesa di essere giustiziato, possa averle fatto trovare un indizio così esplicito. E se avesse fatto condannare un innocente? L’unico modo per scoprirlo è scavare nei suoi dolorosi ricordi e arrivare finalmente a mettere a fuoco le uniche immagini, nascoste per tanti anni nelle pieghe della sua memoria, che potranno davvero riportare a galla la verità …
Finalmente un thriller degno di questo nome. Certo, non siamo ai massimi livelli di suspense, il libro inizia piuttosto lento e frammentario, ci ho messo un po' ad inserirmi nell’alternanza tra presente e passato, ma una volta ingranata la marcia giusta è stato impossibile fermarmi ... E poi il libro era finito. Il seme del dubbio si è insinuato nella mia mente circa a metà della storia. Ha iniziato a germogliare, a farmi fare due più due, a farmi mettere insieme i pezzi... per poi scoprire che ero fuori strada! All'inizio della lettura ero tranquilla, assimilavo le informazioni e le mettevo da parte per quando mi sarebbero tornate di nuovo utili, poi, piano piano, mentre mi inoltrano nella storia di Tessa/Tessie, l'inquietudine è cresciuta in modo esponenziale, insieme alla sete di sapere.

“Sono molto fortunata. Ogni volta che sto per dimenticarmelo le ragazze Susan, le altre margherite gialle, e lo ricordano in coro.”


Questa è la storia di Tessa, 18 anni dopo, sopravvissuta miracolosamente alla follia di un serial killer all'età di 16 anni. Lei non ricorda nulla, ma nel suo inconscio sa qual è la verità. Terrell Goodwin è l'uomo che sta scontando la sua pena per questo delitto, per il quale sarà giustiziato secondo la legge vigente nello stato del Texas. Ma il vero colpevole continua a perseguitare Tessa a distanza di 18 anni, piantando per lei margherite gialle. Cosa succederà a Tessa? E a Terrell? Non penserete davvero che ve lo dica! Per saperlo non vi resta che leggere.

“… ma c’è stato un periodo della mia vita in cui ho creduto fortemente che il polline delle margherite gialle si sarebbe attaccato come una maledizione a chiunque mi avesse sfiorato una spalla o stretto la mano.
Ma adesso sono cresciuta. Agli sconosciuti offro la stessa stretta di mano ferma di mio nonno, abbraccio mia figlia almeno due volte al giorno e permetto ai miei amici di bere un sorso di tè freddo dal mio bicchiere, il tutto senza battere ciglio. Questo però non vuol dire che abbia smesso di essere una margherita dagli occhi neri. È un marchio che rimane. Come schizofrenica. Grassa. Affetta da deficit dell’attenzione.”


 Il romanzo è diviso in tre parti; La prima, costituita da capitoli brevi in cui si alterna il pov di Tessa oggi e la Tessie del 1995. La seconda alterna capitoli con il conto alla rovescia all'esecuzione di Terrell, e la testimonianza di Tessie ai tempi del processo. La terza e ultima parte, presenta un' alternanza tra il pov di Tessa nel presente, e quello di Lydia, la migliore amica di Tessa, nel passato.

“ Come in una favola dei fratelli Grimm, ho dato potere a qualcosa che non ne aveva. L’inferno può essere contenuto in uno specchio. O in un pisello. O in una  margherita gialla.”


Passato e presente si fondono, non mancano i colpi di scena e la tensione. L'autrice, con uno stile coinvolgente e serrato, ha costruito la trama in modo da tenere il lettore incollato alle pagine con il fiato sospeso.
Questo romanzo pone l'accento sulle conseguenze dei traumi che possono colpire chiunque, e delle cicatrici profonde che lasciano come un segno indelebile. Spesso ho pensato che Tessa fosse talmente traumatizzata da essere diventata una pazza visionaria, ho provato il suo dolore e la sua sofferenza... Ma non nascondo l' irritazione che ho provato leggendo le pagine relative a quando era appena uscita dall'ospedale, quando si era chiusa nel suo guscio e non voleva collaborare con le persone che cercavano di aiutarla.
È una storia di fantasia che si poggia su basi reali: gli aspetti riguardanti la scienza forense (affascinante), il ruolo della terapia nei traumi psichici e il procedimento della pena di morte nel Texas.
Questo libro mi è piaciuto tantissimo, è stato amore a prima vista e le mie aspettative non sono state disattese. Ne consiglio la lettura a tutti gli amanti del thriller.


Nata in Texas, è una giornalista pluripremiata, che ha lavorato per varie testate locali («Fort-Worth Star Telegram», «The Detroit News» e «The Dallas Morning News»). Con Gli occhi neri di Susan è arrivata in vetta alle classifiche degli Stati Uniti e presto dal suo romanzo sarà tratto un grande film. Vive a Dallas. Per maggiori informazioni, visitate il sito juliaheaberlin.com.


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