mercoledì 7 ottobre 2015

I RAMI DEL TEMPO di Luca Rossi


Una pioggia di schegge stermina il popolo dell’isola di Turios. Si salvano Bashinoir, gravemente ferito, sua moglie Lil e la sacerdotessa Miril. Vorrebbero dare degna sepoltura ai propri cari, ma i cadaveri sono scomparsi. L’unica speranza di salvezza risiede nelle protezioni magiche del Tempio. Tuttavia devono far fronte a minacce oscure. Un’ombra infesta i loro cuori per dividerli e distruggerli. I loro corpi sembrano perdere sempre più consistenza. Alla vicinanza tra le due donne si contrappone il sempre più marcato isolamento di Bashinoir.
Nel regno di Isk, maghi e consiglieri devono sottostare all’insaziabile ingordigia di sesso, guerra e potere di re Beanor. L’ultima delle sue giovani mogli, tuttavia, non si dà pace per la libertà e l’amore perduti. Potranno i giochi e gli inganni sotto le lenzuola essere la chiave di svolta di una guerra millenaria?

“Brunus, è il mio popolo, è la mia gente. Sono quelli sui quali io dovrò regnare. È per questo che sono nato. Se voi non volete venire con me, allora rimanete qui e nascondetevi.”
Zalbia alzò la voce un po’ più di quello che avrebbe voluto: “Moltil, è un suicidio! Ma come fai a non rendertene conto? Gli unici che sopravvivranno saranno quelli che se ne stanno ben nascosti! Pensa alle loro astronavi. Pensa alle loro armi! Se tuo padre e tua madre e i tuoi fratelli sono morti e anche tu ti getti verso la morte, chi rimarrà a regnare sui sopravvissuti?”

Tanto, tanto tempo fa (diciamo quasi duemila anni fa) da alcune navicelle scesero dei soldati per portare terrore fra gli abitanti di Isk. Fra questi, tre ragazzini guardavano con terrore la loro terra, cercando un posto dove nascondersi da quella carneficina. Loro erano Brunus, Zalbia e Moltil tre semplici ragazzi, diremmo noi, ma che tra le mani detenevano il destino di un intero popolo, un popolo destinato a prosperare e a continuare nei secoli, non fosse stato per le liti che vi si albergavano in seno.



Lil ormai aveva chiaro per quale motivo Miril le stesse dicendo tutto quello: voleva che Bashinoir non avesse distrazioni, voleva che lei, come ex-moglie, lo mettesse nella condizione ideale per avviarsi in quel cammino di spirito.
Miril le sorrise ancora una volta: “Lil, non sarà Bashinoir il nuovo sacerdote. Sarai tu.”

Facendo un passo in avanti, sia geograficamente che nei secoli, nell’isola di Turios si sta celebrando un matrimonio ma nessuno dei partecipanti si sarebbe mai immaginato il triste destino che di lì a poco si sarebbe scagliato su quel popolo. Dal cielo inizia a cadere una pioggia di schegge che stermina la popolazione, lasciando così vivi solo tre persone: Lil, il marito Bashinoir e la sacerdotessa Miril.
L’unica cosa da fare, dopo un attacco del genere, non è che quella di cercare un rifugio all’interno del tempio della loro isoletta, lasciando calare così la notte, aspettando il risvegliarsi del sole per poter dare ai morti una degna sepoltura. Niente però li avrebbe preparati a quello che l’alba avrebbe portato con sè: di fronte al tempio, oltre ad una distesa infinita di neve caduta nel corso della nottata, non solo è scomparsa ogni traccia della carneficina avvenuta poche ore prima, ma anche è svanita ogni traccia dei morti. Come se, con una semplice gomma, su un foglio di carta si fossero cancellati i segni di un disegno che non ha soddisfatto pienamente l’artista.
Per mantenere alte le difese che circondano il Tempio, la sacerdotessa ha bisogno di una spalla, di una persona da istruire nell’arte mistica, al fine da riuscire a ristabilire la dualità che dagli arbori alberga in quelle mura che, con il passare del tempo, stanno iniziando a divenire l’unica ancora di salvezza per quegli uomini. La scelta, allora, ricade inevitabilmente sulla giovane moglie di Bashinoir.
Fianco a fianco le due non solo dovranno lavorare sull’istruzione della giovane, ma dovranno anche riuscire a svelare il mistero che si cela dietro alla scomparsa dei cadaveri, dei loro amati che ormai non riescono più a trovarsi.
Come se questo non bastasse, le due giovani, giorno dopo giorno, fatica dopo fatica, impareranno a divenire l’una una parte indispensabile dell’altra e viceversa. Poco a poco, la giovane sacerdotessa, riuscirà a scalfire le difese che albergano attorno alla ormai non più sposata Lil, facendole scoprire che i colori, come la vita, non sono sempre definiti nei loro limiti, ma che la vita si ricopre troppo spesso di milioni di sfumature tanto che, a volte, diviene impossibile scoprire dove finisce una cosa e ne inizia un’altra.
Al di là del mare, però, un’altra ombra oscura le giornate dei nostri tre eroi, un’ombra che difficilmente può restare a lungo ignorata. Per circa due mila anni la magia ha protetto l’isola di Turios, facendo in modo che la corte di Ardis, e quell’ignobile re Beanor, non potessero in nessun modo entrare a distruggere la pace che si è creata fra la popolazione, quel clima di pace e serenità che difficilmente potrà essere distrutto.


“Esiste un'antica leggenda in versi che narra di un popolo che assiste a un funerale, durante il quale scompare il cadavere di un morto. In seguito, anche i corpi dei vivi iniziano a manifestare fenomeni di trasparenze che, con il trascorrere degli anni, diventano sempre più frequenti, fino a quando le persone iniziano a scomparire del tutto. Il poema si conclude con questa frase: e il ramo secco del tempo cadde dall'albero.”

Cosa succederà, però, se un ramo ancora rigoglioso del tempo verrà reciso e, al suo posto, ne venisse usato un altro? La tragedia sarà ancora più imminente o la fine di quello stallo vedrà presto la sua conclusione?

Un libro che farà restare con il fiato in sospeso, gli occhi incollati alle pagine, lasciando il lettore incantato di fronte alla maestria di Luca Rossi, maestria e abilità che han dato vita ad un’opera a dir poco sensazionale, in grado di toccare più generi letterari insieme. Vi dirò, inoltre, che in queste pagine troveranno appagamento sia gli amanti del rosa che quelli dell’azione e degli intrighi, creando un mix esplosivo a cui è difficile resistere.


Ricerca, scienza, fantascienza ed alta tecnologia sono i mondi che Luca Rossi vive e trasferisce nelle proprie opere letterarie.
Crede nel Web come mezzo in grado di avvicinare gli individui e rendere il mondo un luogo più aperto, giusto e democratico.
Pubblica nel 2013 Energie della Galassia, raccolta di racconti ambientati in un universo che vede mosso non solo dalle leggi della fisica, ma da quelle altrettanto vere dell'eros, della passione, del desiderio e dello spirito.
Nasce a Torino il 15 aprile 1977. Gli piace andare in bicicletta, passeggiare nella Natura e dedicare la maggior parte del tempo libero alla famiglia.

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La serie I Rami del tempo è così costituita:
-          I Rami del Tempo
-          L’Erede della Luce
-          I Rami del Tempo, III volume, prossimamente disponibile.


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